Tra sostenibilità e innovazione
Sostenibilità e innovazione sono strettamente legati. Non sono in contrapposizione come si pensava un tempo, anzi, l’innovazione è una parola della botanica e si riferisce alla generatività dei germogli. Per questo è vicina alla sostenibilità.
Due tematiche fondamentali rispetto a questo argomento. sono la costruzione della consapevolezza dei percorsi di sostenibilità e delle comunità energetiche.
Sostenibilità e innovazione nelle comunità energetiche
L’Italia è uno dei paesi che ha la più bassa autonomia energetica in Europa, perché produce soltanto il 20% dell’energia consumata, rispetto agli altri paesi europei che si attestano all’incirca al 39%. Il nostro paese, però, si posiziona per una crescita della produzione dell’energia domestica soprattutto da fonti rinnovabili.
Quindi, se da un lato, l’Italia risulta deficitaria in giacimenti fossili rispetto ad altri paesi europei e mondiali, dall’altro lato, ha tante fonti rinnovabili, tra energia solare, eolica o idroelettrico.
La costituzione di comunità energetiche permette al cittadino e alle comunità di diventare “prosumer”, quindi produttore di energia e allo stesso tempo consumatore. Le comunità energetiche sono fondamentali in questo scenario e il contributo della formazione è assolutamente rilevante in questo contesto.
Le comunità energetiche danno grandi agevolazioni in termini economici e di impatto ambientale, perché contribuiscono alla riduzione delle emissioni di C02. Questo è uno degli obiettivi della sostenibilità.
Sostenibilità e innovazione nelle realtà aziendali
Altro tema fondamentale è la sostenibilità aziendale che, per qualsiasi impresa o organizzazione, può essere definita con il concetto della Triple bottom line. Termine coniato da John Elkington in un articolo in cui si sottolinea che lo sviluppo sostenibile si basa su tre parole: people, planet e profit.
Dunque la capacità di un’organizzazione di continuare con le proprie attività deve coincidere anche con una buona pratica virtuosa che rispetti l’ambiente tramite le azioni di corporate social innovation.
Siamo i principali stakeholder delle nostre società e imprese, ma lo stakeholder principale è il pianeta e dobbiamo rendere conto proprio ad esso.
Quindi connessioni che riguardano la valorizzazione del capitale umano e delle azioni che vanno a favore della comunità, quando si parla di sostenibilità si include infatti sempre la responsabilità sociale d’impresa. Non ci riferiamo più a progetti lontani da noi, ma che coinvolgono l’intera comunità e quindi l’impatto e i processi di rigenerazione devono partire proprio dalle esigenze della comunità.
Si parte infatti dalla mappatura dei bisogni per poi rispondere attraverso un percorso che porta verso il raggiungimento dell’obbiettivo.
Come misurare la Sostenibilità?
La sostenibilità non è un concetto astratto, ma una strategia misurabile. Ci sono infatti dei KPI per misurare e c’è un vocabolario. Il rischio è finire in quello che viene definito Green washing, rischiando di fare un racconto che non corrispondeva alla realtà dell’organizzazione.
Grazie ai controlli sempre più serrati che vengono dalle Nazioni Unite e conseguentemente dall’Unione europea con il Green Deal e quindi grazie alla normativa che controlla soprattutto le grosse corporate, stanno cercando di arginare le conseguenze relative alla non applicazione della sostenibilità.
Di Roberta Bruno